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DEFINIZIONE DI ROMANZO

È un componimento che può trattare vicende reali, biografiche o di fantasia. Si differenzia dal racconto in quanto in genere è molto più lungo, l'intreccio è molto articolato e vi è un maggior numero di personaggi.
I generi di romanzo sono parecchi, questi i principali: avventura, rosa, storici, thriller, gialli, noir, fantasy, fantascienza ed erotici; a loro volta si suddividono in una miriade di sotto categorie.
Come nel racconto anche nel romanzo partiamo da una determinata situazione, felice o infelice che sia, nella quale accade qualcosa che spinge il personaggio principale a entrare in azione per risolverla.

Struttura
A parità di argomento, ogni romanzo si diversifica dall'altro a causa dello stile di chi scrive, le esperienze vissute, il livello culturale e l'ambiente di provenienza.
Comunque è possibile tratteggiare uno schema che viene seguito nella maggior parte dei testi.

-Si parte da un equilibrio iniziale che può migliorare o peggiorare.

-Il protagonista interagisce con altri personaggi.

-Alcuni personaggi posso agevolare il protagonista a raggiungere il suo scopo, in questo caso sono detti “aiutanti”.
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-Alcuni personaggi possono mettere invece i bastoni tra le ruote al nostro eroe. In questo caso sono detti “antagonisti”.
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-Come già detto, il protagonista si dà da fare, supera ostacoli, alterne fortune o sfortune, al fine di raggiungere un determinato scopo (amore, libertà, assicurare un assassino alla giustizia ecc.)
-Il finale che comporta la ricostruzione di un equilibrio può essere positivo o negativo.

Trama

Si tratta di una serie di eventi che si sviluppano in maniera più o meno intricata.
Può seguire le vicende di un solo personaggio mentre le altre persone gli gravitano attorno, oppure può diramarsi in più storie relative a più personaggi che finiscono per intrecciarsi tra di loro e unirsi per il raggiungimento di uno scopo comune.

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Buongiorno e buona domenica!

Come vi avevo promesso ecco la seconda parte della riflessione sullo scrivere oggi, sullo scrittore emergente e sui mezzi e le possibilità a sua disposizione.

Buona lettura.

Cosa vuol dire scrivere oggi - Gli scrittori emergenti e la reale possibilità di emergere


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Le case editrici, quelle poche serie, in cui lavorano dotti e letterati, riconoscono il talento, la cultura vera da quella raccattata sbirciando Wikipedia, lontano un miglio.

Il nostro aspirante scrittore, di futura eterna fama, si vede rifiutato il manoscritto e si sente incompreso.

"In fin dei conti tutti i grandi scrittori hanno iniziato così, si dice, con il loro primo capolavoro cestinato".

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Si lamenta del suo gramo destino sui gruppi di scrittori emergenti che raccolgono migliaia di altri incompresi come lui, e finisce per trovarsi davanti a un bivio: se vorrà portare alla luce l'opera dovrà ricorrere all'editoria a pagamento o all'auto pubblicazione.

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EDITORIA A PAGAMENTO

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Per fortuna lo scrittore esordiente ha pochi soldi e spesso riesce a scampare al pericolo delle “sirene” dell'editoria che, in cambio di tremila o più euro, si sperticano in complimenti gratuiti per cotanto acume letterario, promettono un editing sopraffino che sgrezzerà l'opera, portando alla luce il diamante che vi è sotto, per restituire in realtà un libro che non riceverà neppure una correzione di bozze base.

EDITORIA CON FREGATURA

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In realtà ci sarebbe anche un altro tipo di editoria, più subdolo, che va di pari passo a quella a pagamento, di cui il nostro apprendista letterato non conosce gli inghippi, e nelle cui lusinghe cade ahimè sovente: la casa editrice, che si spaccia non a pagamento, che pubblica immondizia basandosi sul trend momentaneo.

C'è stato un recente proliferare, oltre che di pseudo scrittori, anche di tantissime nuove case editrici, microscopiche o piccole, in cui al posto di un erudito, c'è spesso una persona che è fallita in tutte le iniziative della sua vita, e come ultima chance si mette a fare l'editore. Questo tizio non è minimamente interessato a come un testo è stato scritto, basta che tratti un argomento che vada alla grande tra i lettori e che sia smerciabile con facilità.

Il nostro scrittore inesperto si sente lusingato dall'essere corteggiato da una casa editrice free, e si sbriga a firmare un contratto capestro, in cui sarà costretto ad acquistare decine di copie del suo libro a un prezzo assurdo, manipolato e ricattato con i più svariati argomenti dal nostro editore -imbonitore, e a rifilarle ad amici e parenti, senza vedere mai una lire dei suoi diritti.

SELFPUBLISHING

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L'ultima strada, quella intrapresa dalla maggioranza degli scrittori emergenti, una volta scampati o usciti dai trabocchetti, consiste nel self publishing, gratuito o a costi contenuti, messo a disposizione da piattaforme come Amazon, Youcanprint, Wattpad. Grazie a loro, chiunque può pubblicare il proprio testo senza bisogno di affidarsi a editori o professionisti di sorta.

Vediamo in breve come funzionano:
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- Amazon è del tutto gratuito e di semplice utilizzo, tramite le molte guide fornite dal colosso stesso o da altri siti internet. L'impaginazione è completamente a carico dello scrittore che provvede a compilare le schede per la creazione dell'ebook e del cartaceo, crea la copertina e stabilisce il prezzo.

Il libro è presente solo su Amazon, che fornisce un proprio codice ISBN. Sarà cura dell'autore ordinarne delle copie, tra l'altro fatte bene e a un prezzo davvero stracciato, e distribuirle nelle librerie di sua fiducia

Con Amazon è possibile seguire l'andamento delle vendite giornalmente e vedere l'efficacia delle strategie pubblicitarie attuate in tempo reale. Dopo la pubblicazione, il versamento dei diritti avviene sulla carta di credito indicata al momento dell'iscrizione, la prima volta trascorso un trimestre, poi i versamenti diventano mensili.

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- Con Youcanprint si firma il contratto e si invia il file del testo e la copertina. Il caricamento avviene a cura della piattaforma e il libro sarà disponibile sia in ebook, sia in cartaceo nel formato print on demand.

Il libro risulterà presente sul sito e su tutti gli store a esso collegati (Amazon, Feltrinelli ecc).

Anche qui è possibile vedere l'andamento delle vendite accedendo alla pagina Report e il pagamento dei diritti viene effettuato sessanta giorni dopo averne fatta richiesta.

Ci sono altre piattaforme simili, con il medesimo funzionamento.

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- Wattpad è una piattaforma online pensata per gli amanti della scrittura e della lettura che si prefigge lo scopo di fare incontrare lettori e scrittori. È un sito del tutto gratuito su cui occorre registrarsi prima di procedere a caricare racconti, romanzi e fanfiction. Gli utenti che utilizzano questa piattaforma provengono da tutto il mondo. Il sito si occupa di catalogare i testi e li mette a disposizione dei lettori che possono leggerli (alcuni sono a pagamento), lasciare commenti e interagire tra di loro.

Visto inizialmente come una manna piovuta dal cielo da parte degli utenti, con il tempo molti se ne sono allontanati a causa della pessima qualità o incompletezza dei testi inseriti, stando almeno alle testimonianze riscontrate su vari gruppi di scrittori/lettori.

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- Kindle, e-reder, kobo e quant'altro sono grandi invenzioni, con un click è possibile scaricare il romanzo appena acquistato su qualsiasi supporto tecnologico collegato a internet: PC, cellulare, tablet, senza avere l'ingombro del libro cartaceo o doversi ricordare di portarselo dietro. I supporti più aggiornati permettono addirittura di trasformare il testo in audio e poterselo ascoltare comodamente, magari in macchina, durante il tragitto verso casa.

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Tutto bene quindi? Siamo arrivati alle libere opportunità per tutti? Solo chi merita andrà avanti, per gli altri ci sarà una naturale selezione?

Non proprio.

L'avvento delle pubblicazioni fai da te ha permesso ad alcuni talentuosi di emergere dall'anonimato, anche se ritengo che ci sarebbero riusciti comunque tramite i canali ordinari. Le case editrici serie hanno tutto l'interesse a supportare un bravo scrittore, per loro è tutto prestigio e guadagno certo, contrattualizzandolo e trattandolo con i guanti bianchi, si assicurano una gallina dalle uova d'oro.

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Il lato oscuro della medaglia è dato dal fatto che, non essendoci più il filtro di un'editoria seria, la produzione letteraria è aumentata a dismisura.

On-line e in libreria c'è davvero di tutto, della vera spazzatura, testi redatti in dialetto stretto, senza un filo logico, in cui i concetti sono buttati lì come chicchi di riso sul selciato della chiesa dopo un matrimonio.

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Se da un lato le case editrici a pagamento, alias tipografie, sono sempre esistite, il fenomeno dell'editore-imbonitore ha riempito un settore già in crisi di testi inutili, e trasformato la “pseudo-cultura” in qualcosa che si compra a prezzi stracciati sulle bancarelle della festa del rione, con gli autori trasformati in piazzisti, disposti a tutto pur di vendere una copia del loro scritto, anche a rincorrere il potenziale lettore.

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Con il sistema delle recensioni i colossi del self pensavano di riuscire a scamparla e fare una bella scrematura, non hanno però fatto i conti con la piaga delle recensioni a pagamento cui scribacchini vanesi versano fior di quattrini pur di vedere il proprio libro in vetta alla classifica dei bestseller almeno per un giorno.

Conclusioni?

La produzione letteraria ha perso la sua connotazione originale di “verità” per fare spazio al sensazionalismo, per soccombere alle regole del marketing e del mercato. Non importa se quello che viene scritto sia giusto o sbagliato, l'importante è che sia vendibile, appetibile, con una bella copertina luccicante, e che serva a far cassa.

E l'esordiente scrittore che si culla in sogni d'improbabile gloria, è il nuovo schiavo da mungere finché non si sveglia e si ribella.

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Risultato?

Solo una gran confusione da cui non guadagna nessuno.


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Buongiorno a tutti! In questi giorni di caldo estremo in cui non riesco a rileggere più di due capitoli del romanzo che vorrei mandare in editing prima delle ferie, ho avuto modo di fare una riflessione sul mondo in cui noi scrittori emergenti bazzichiamo, sulle esperienze vissute in prima persona da me, o che mi sono state raccontate da altri, e ho tratto delle conclusioni cui pensavo in realtà di non arrivare.

Anch'io sono stata un'ingenua che credeva nella cultura e che riteneva onesto il mondo che le gravitava attorno.

Di cantonate in dieci anni ne ho prese tante, e ho scritto questo articolo di getto per aiutare altri come me a riflettere, e a ponderare meglio le loro scelte.

Troverete forse il testo intriso di cinismo che però non vuol essere un'offesa, ma un'esortazione a svegliarsi e a smettere di farci le scarpe gli uni con gli altri.

Buona lettura!

Scrivere oggi - Gli scrittori emergenti

Scrivere un tempo era appannaggio di pochi che lo facevano per professione: insegnanti,
giornalisti, scrittori, studiosi.
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Chi scriveva aveva alle spalle un buon bagaglio culturale, in genere studi classici e università, che gli consentiva a sua volta di creare testi di qualità, tramite i quali condividere sapere e talento con altri.

Quindi colui che scriveva era un dotto e la sua produzione assumeva la connotazione di verità.

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Coloro che per scarsa istruzione o basso intelletto erano esclusi dall'olimpo degli eletti, ma sentivano prepotentemente dentro di loro il bisogno di esternare le emozioni attraverso la parola scritta, lo facevano con pudore, in privato, redigendo diari o raccolte di componimenti gelosamente conservati sottochiave, di cui si compiacevano solitari, senza farli leggere ad altri, e che spesso finivano distrutti.

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L'avvento dei social ha di fatto cancellato il senso del pudore e altri filtri civili ed emotivi, per cui oggi l'individuo si sente una nullità se non rende pubblico il proprio pensiero, corretto, sgrammaticato, dialettale che sia, dietro compenso di like e commenti.

Un po' come un somaro aggiogato al carro dei social network, che insegue una carota fatta di gratificazioni illusorie.

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Dal contentino giornaliero alla ricerca dell'immortalità presso i posteri il passo è stato breve, e cercare di farlo attraverso la scrittura rappresenta sicuramente il più economico dei mezzi.

Con l'avvento della scuola dell'obbligo, l'analfabetismo è stato di fatto debellato, bene o male chiunque è in grado di mettere insieme una frase in modo sensato.

La tecnologia oggi è alla portata di tutti, in ogni casa c'è un PC o almeno un tablet, e con questi strumenti scrivere testi articolati può sembrare semplice. Se si sbaglia a digitare, basta un click per correggere, si può inoltre contare sul correttore grammaticale automatico e anche su una serie di strumenti gratuiti disponibili su internet, quali dizionari, sinonimi e contrari, frasari ecc.

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C'è inoltre da dire che reperire informazioni su quanto s'intende scrivere è enormemente più facile. In passato occorrevano ore di estenuanti ricerche in biblioteca magari solo per verificare un dettaglio, adesso basta rivolgersi al web usando le parole chiave giuste, e i motori di ricerca mettono a disposizione decine di testi da leggere, comparare e da cui trarre, o spesso scopiazzare, ciò di cui si ha bisogno.

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Purtroppo però tutto questo non basta a creare un testo di qualità, difatti la convinzione radicata è che a contare sia solo l'idea, ci penserà in seguito la casa editrice a sistemare i contenuti abbozzati.


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E qui cominciano le dolenti note.

Per oggi mi fermo qui, di materiale per riflettere mi sembra ce ne sia abbastanza.

Domani la seconda puntata.






Partiamo intanto dalla differenza tra romanzo e racconto:

  • il romanzo può essere visto come un viaggio, un'intera vacanza in un paese esotico, con escursioni, disavventure, amici, nemici, persone conosciute durante il tragitto, luoghi visitati, locali ecc. Ha un respiro più ampio e i personaggi sono ben caratterizzati.

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  • Il racconto può essere visto come un episodio della vacanza, ad esempio un litigio nella camera d'albergo, il racconto di un pomeriggio passato nella piscina del resort, o ancora la cena di compleanno di un amico. È un piccolo fotogramma di tutto il viggio e la brevità del testo non permette una grande caratterizzazione di personaggi che sono riconoscibili grazie a una qualità o un difetto accentuato (ad esempio balbuzie, miopia, taccagneria ecc).

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Prima di partire in quarta, dobbiamo focalizzarci su quello che vogliamo trasmettere, cosa vogliamo far capire a un'altra persona che si troverà a leggere il testo e mantenerci su quella linea.

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Può essere scritto in prima o in terza persona.

Può avere uno svolgimento cronologico oppure presentare dei flashback o dei flashforward.

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Ci deve essere un protagonista, la trama e un'azione che il protagonista deve compiere.

Deve essere presente anche un antagonista, non è necessario che sia un'altra persona, può anche essere un evento, un ostacolo ad esempio che impedisce al protagonista di raggiungere il suo obiettivo e porta al culmine la tensione narrativa.

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Il finale può essere chiuso oppure aperto e deve riallacciarsi il qualche modo all'inizio del racconto.

In genere i racconti hanno una durata breve che può andare da 1500 ai 4000 caratteri anche se ne esistono di più lunghi.

Esempio di racconto

La bambina e il gattino   bimbajpg

Il Parco Natura è un’oasi in cui adulti e bambini possono rilassarsi. Sorge vicino al fiume che attraversa la Città ed è disseminato di alberi, aiuole, giochi e panchine; insomma, tutto l’occorrente per la gioia di grandi e piccini.
Una bimba corre sul prato verde smeraldino, le trecce rosse che luccicano, illuminate dai raggi del sole splendente.
Libera e felice, rincorre una palla dalle strisce multicolori. La insegue lungo il lieve pendio erboso, finché un piccolo masso non ne arresta il cammino.
La bimba ride, è contenta di essere riuscita a raggiungerla, con le mani grassottelle l’agguanta e fa per lanciarla ancora per aria, quando un verso inaspettato ne attira l’attenzione. Il giocattolo non le interessa più, lo lascia andare per terra e s’inginocchia per vedere meglio.
«Miao!»
Un gattino tigrato, nascosto dietro il sasso, miagola e soffia minaccioso.
Lei si sporge per acciuffarlo ma lui si sposta più in là, inarca la schiena e ringhia, o almeno prova a fare l’adulto, alza la zampetta e sfodera i minuscoli artigli.
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Poi perde l’equilibrio e ruzzola di lato.
«Preso! L’ho preso!»
Tutta contenta la bimba corre dalla mamma con il micio tra le braccia.
«Giulia, riportalo subito dove l’hai trovato!» la rimprovera accigliata. «Mamma Gatta lo starà cercando.»
«Era solo e spaventato. Di sicuro se ne sarà scordata! Ora è mio e a lui ci penserò io!» s’impunta la piccola imbronciata, il mento alzato per aria con ostinazione.
«Una mamma non si scorda mai dei suoi cuccioli» cerca di farla ragionare la madre, costretta a salutare le amiche e a riporre il cellulare.
«No! È mio!» ribatte caparbia Giulia.
«Saresti contenta se mentre giochi, un estraneo ti portasse via con questa scusa?»
«No» borbotta incerta, con il piedino che cincischia per terra «Sei tu la mia mamma.»
La madre sospira, si alza dalla panchina, rassegnata a interrompere la pausa.
«Su, fammi vedere dove l’hai trovato.»
Svogliata, la bimba l’accompagna al masso, dove intanto è giunta Mamma Gatta, preoccupata.
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Soffia, ringhia, e pare davvero minacciosa. La bimbetta ha paura, e si strige di più al petto il micetto, che adesso si sgola disperato.
Con gesto gentile, sua madre le toglie il batuffolo peloso dalle mani e lo posa per terra.
La gatta si avvicina, annusa, lecca e rassicura il piccolo, poi entrambi se ne vanno senza voltarsi indietro.
La palla colorata era rimasta abbandonata lì per terra, la bimba la vede e sorride. L’agguanta e torna a lanciarla per aria, rimbalza qualche volta a contatto con il prato, poi rotola lungo il breve pendio erboso, e lei la rincorre felice, già dimentica di quanto accaduto.

Sul racconto per ora mi fermo qui, ci rivediamo lunedì.

Buon weekend.


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Hai scritto migliaia di post, alcuni anche piuttosto articolati, e hai notato che proprio questi hanno ricevuto più like?

Hai vissuto una brutta esperienza, sei rinato con le tue sole forze e vuoi aiutare altri a superarla?

Hai appena visto un coinvolgente film, il protagonista è uno scrittore magistralmente interpretato dal tuo attore preferito, e di punto in bianco senti che è la tua strada?

Leggi molto, però la tua storia ideale non l'hanno ancora scritta e quindi ritieni di doverci pensare tu?

Sei timido, non sai esprimerti bene a parole, pensi quindi che passando alla scrittura potrai aggirare il problema?

Potrei elencare tanti altri motivi che possono spingere un individuo a imbroccare la strada della scrittura, non sarò certo io a dire quale sia la molla giusta.

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Penso tuttavia che il motivo principale dovrebbe essere l'amore per la lingua italiana, per le sue infinite sfumature, per la ricchezza di vocaboli che mette a disposizione e grazie alla quale riusciamo a descrivere anche i sentimenti più reconditi.

Una lingua che permette di giocare con le parole, che diverte mentre ci lambicchiamo il cervello alla ricerca del termine più appropriato, dell'aggettivo più adatto, della frase perfetta o del tempo di narrazione più idoneo.

E questo divertimento deriva soprattutto da un'ottima conoscenza della grammatica, della sintassi, dell'uso della punteggiatura, della costruzione della frase con il suo bel soggetto, verbo e complemento.

Da questo non si prescinde, ahimè.


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Obiezioni:

Ma il computer ha la correzione automatica, che me ne frega!

Il computer è una bellissima invenzione che ci fa risparmiare tantissimo tempo e fatica e può darci l'illusione che scrivere sia alla portata di tutti.

Abbiamo digitato male una parola? Ditino sul tasto CANC e in un soffio eccola eliminata e corretta.

Però è una macchina, non corregge la grammatica, la sintassi e tanto meno la punteggiatura.

Se si è scritto un testo di cui si vergognerebbe anche un bimbo di prima elementare, tale rimane, il PC non può farci niente.

Quindi, se sentite che la scrittura è la vostra strada e l'amore verso la lingua italiana sgorga copioso e sincero dall'anima, per prima cosa non vergognatevi, tirate fuori il vecchio e polveroso libro di grammatica e rileggetelo.

Riscoprirete concetti molto utili ma che avevate seppellito nella memoria, sostituiti dallo slang, dal correttore del cellulare, dal gergo lavorativo e dalle orrende abbreviazioni di cui si nutre il moderno comunicare.


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         IDEA         

Procuratevi una vecchia macchina da scrivere, di quelle meccaniche con l'inchiostro a nastro, e scrivete lì i vostri testi anziché al computer.

Vi renderete conto di molte cose, ma soprattutto che scrivere è fatica.